Savorgnano è la frazione posta più a nord del comune. Numerosi sono i rinvenimenti di costruzioni romane, di cui una databile con il ritrovamento di una moneta di Costantino il Grande del 300 d.C. Certamente furono proprio i Romani ad introdurre in zona la coltivazione della vite, costante punto di forza dell’economia della frazione. Le prime notizie scritte risalgono all’anno 921 quando da Berengario I, Marchese del Friuli e Imperatore del Sacro Romano Impero, viene data la concessione di fortificare un preesistente castello. Questo sorgeva sul colle della Motta che era il centro amministrativo di uno dei più importanti feudi del Friuli. Gli interessanti reperti rinvenuti nelle campagne di scavi custoditi a Povoletto nell’Antiquarium della Motta.
Venuto meno lo scopo strettamente difensivo, fu abbandonato per una più comoda e decorosa dimora che i Savorgnan si costruirono, sempre in paese, da dove potevano controllare le derivazioni d’acqua delle varie rogge di Udine e della Cividina che da qui si dipartono. Tramontato il casato dei Savorgnan, nella prima metà del XVII sec. vi si insediarono i Mangilli, fammiglia di commercianti proveniente dal bergamasco che nel 1778 acquista dalla Serenissima il titolo marchionale. L’attuale chiesa parrocchiale, costruita tra il 1905 e il 1910, custodisce al suo interno alcune importanti opere del pittore locale Luigi Martinis.
Nella stessa frazione:
Pagina aggiornata il 24/09/2024