Salt è la frazione più vicina al capoluogo e il confine fra i due nuclei abitati, che si snoda contorto fra moderne costruzioni commerciali, villette e orticelli, è un antico retaggio che ci riporta a lotte endemiche per la riscossione del quartese fra la parrocchia di Povoletto e la matrice di Nimis.
Un tempo Salt fu caposaldo militare romano messo lì a guardia dei facili guadi del torrente Torre. Lo stesso fortilizio o una villa romana fortificata durante il periodo longobardo divenne centro amministrativo di una nobile famiglia longobarda e destinato poi a monastero benedettino femminile, ricco di territori gestiti in parte al cinquanta per cento con quello maschile di Sesto al Reghena e dotato di un ospizio, senodochio, che sorgeva nelle vicinanze.
La chiesa parrocchiale, costruita negli anni 60 del Novecento, sorge al posto della precedente cinquecentesca, sciaguratamente distrutta assieme alle sue opere d’arte. A decorarla vennero allora chiamati giovani artisti: Luciano Del Zotto, Toni Menossi (“Carità di San Martino” nell’abside), Arrigo Poz (Via Crucis, Annunciazione, Madonna aiuto dei Cristiani, vetrate).
Nella stessa frazione:
Pagina aggiornata il 24/09/2024