Ravosa è sempre stato un centro viario di notevole importanza trovandosi sulla strada di collegamento della zona montana del bacino del torrente Malina, e zone limitrofe, con Tricesimo, Udine e la pianura in genere. Già i Romani ne avevano intuito l’importanza e, sfruttando il terreno argilloso, vi avevano costruito fornaci i cui resti sembrano accompagnare il tracciato della vecchia strada per Attimis. Alcuni mattoni ed embrici, ritrovati anche fra le case del paese in occasione di recenti restauri, testimoniano direttamente l’antichità del paese stesso. Nel periodo medioevale è documentata l’esistenza di un vivace traffico di legname che, attingendo a ricchi e pregiati boschi, riforniva il mercato del prezioso materiale.
Le acque del torrente Malina sono ancora fonte d’acqua per i roielli di Ravosa, Magredis e Siacco. Sulla piazza del paese sorge l’ottocentesca chiesa di San Martino, costruita sul luogo di un’omonima chiesetta del secolo XIV della quale sono ancora conservati alcuni affreschi nell’attuale sacrestia. Pregevole il settecentesco altare maggiore in marmi policromi.
Pagina aggiornata il 24/09/2024