Oratorio di Sant’ Eurosia – Marsure di Sopra

Oratorio di Sant' Eurosia - Marsure di Sopra

Tra i diversi esempi di chiesette votive che costellano la campagna Friulana troviamo un piccolo oratorio presso Marsure di Sopra. Una piccola ma importante testimonianza del patrimonio storico-artistico-religioso del nostro Friuli. Detto oratorio presenta titoli diversi. Il primo ed anche quello più conosciuto, è quello di sant’Eurosia: santa di devozione ispanica, la sua festa ricorre ancora oggi il 25 giugno, è invocata contro le tempeste, i fulmini, le grandinate e anche per i frutti della terra; il suo culto si diffuse in tutta la Spagna e grazie ai soldati spagnoli anche nel Nord Italia, soprattutto nelle zone collinari vinicole, da qui la spiegazione del culto di questa santa nel nostro paese. Documenti di visite pastorali alla parrocchia di Savorgnano, da cui dipendeva l’oratorio, indicano lo stesso come di sant’Eurosia: agli inizi del XVIII secolo leggiamo “…L’altra (chiesetta n.d.a.) su la Marsure del Signor Alpruni suo titolo S. Eurosia, ivi la seconda domenica di luglio vi è indulgenza plenaria”; nel 1853 appare come “Cappella alle Marsure Antivari con altare unico dedicato a S. Eurosia”; ancora nella visita del 1903 l’oratorio è menzionato “alla Marsura Lampertico di proprietà della Sign. Angelina March. Mangilli sotto il titolo di S. Eurosia”; ed altro scritto informa “Oratorio della Marsura Lampertico-Mangilli, contiene le reliquie di S. Alojsi Gonzaga e S. Eurosia”.

Un altro titolo dell’oratorio è quello della SS. Annunziata e lo si ritrova in altri documenti di visite pastorali alla parrocchia savorgnanese In un documento del 1702 leggiamo: “Vi è altra chiesa di S. Francesco, erretta et mantenuta dalli Signori Alpruni, loco chiamato Marsura contigua et annessa al loro loco dominicale”, e un altro documento riporta: “Sotto questa cura (cioè sotto la giurisdizione parrocchiale di Savorgnano n.d.a.) sono altre due chiesuole ovvero Oratorij, una situata nel castello di questo loco (presso la villa dei Savorgnans tida.) intitolata la Nunciata, officiata dall’Ill.mo Sign. D. Giacomo di Cergneu per modo di mansioneria con messe quotidiane. Et l’altra in Marsura intitolatta S. Francesco”. Altra spiegazione al titolo è la presenza sull’altare dell’oratorio di due pregevoli statue in marmo bianco raffiguranti l’Angelo Annunziante sulla sinistra e la Vergine Annunziata alla destra.

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La costruzione della chiesetta risalirebbe alla fine del XVII o al principio del XVIII secolo, con aggiunte e ritocchi posteriori. L’edificazione dell’oratorio andrebbe attribuito ai signori Alpruni di Borgovalsugana, rappresentanti della potente ditta commerciale Arrigoni. Questi si dimostrarono interessati a terreni e fabbricati lungo la Roggia Cividina a Marsure di Sopra e nel 1698 furono autorizzati a costruire l’oratorio di Santa Eurosia. Tutto il complesso divenne proprietà della famiglia Lampertico che ristrutturò la villa. Ai Lampertico subentrarono nel 1880 i marchesi Mangilli, mentre attualmente ne è proprietaria la famiglia Zanardi-Landi.

L’aspetto della chiesetta è semplice e raccolto; la facciata è rivolta a levante con accesso sulla strada comunale ed è sormontata da una monofora campanaria in pietre lavorate. La costruzione non presenta presbiterio distinto, e la sagrestia è esterna, dietro l’edificio, bassa e aggiunta posteriormente. Sulle pareti interne sono appesi i quadretti della Via Crucis, mentre in basso, a ridosso dei muri, sono disposti sedili lignei finemente lavorati ad intaglio; anche gli schienali mostrano lavori analoghi, anche se più semplici. L’altare è di marmo bianco con la statua della Madonna a destra e l’Arcangelo Gabriele a sinistra, anch’esse di marmo bianco.

In questo oratorio sì officiava tre volte l’anno: la seconda domenica di luglio nella ricorrenza di S. Eurosia protettrice della campagna, il 25 marzo e il giorno dei Santi. Per anni dimenticata e chiusa al culto, questa chiesetta è stata riscoperta e restaurata negli anni novanta. Viene aperta al pubblico in occasione dei festeggiamenti che i paesani del luogo e di Ravosa tributano alla patrona durante la sua festa in estate.

Emanuele Cattarossi

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Pagina aggiornata il 24/09/2024

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